domenica 27 febbraio 2011

Avanti, passato!

Salve a tutti!
Torno oggi dopo un’ assenza piuttosto lunga a causa di una brutta influenza…mi spiace ma non ho potuto scrivere nulla prima di oggi…

Ma veniamo a noi! Oggi non voglio parlarvi di uno spot in particolare ma di una tendenza che ho visto in diverse reclame di automobili.

In principio fu la pubblicità AVANTI RETRO. La ricordate?
Quella che prendeva noti personaggi del passato, uno su tutti il mitico Beatles John Lennon, e li faceva diventare testimonial del proprio prodotto, con frasi che invitavano a non guardare indietro per andare avanti, ovviamente contro auto concorrenti ‘nostalgiche’. Avanti non guardando indietro, allora?

Beh, sembra proprio di no. L’idea di scegliere miti del passato per parlare di un prodotto moderno hanno, secondo me, più l’effetto opposto. A chi non vengono immediatamente in mente gli anni ‘60-’70 se vede in tv John Lennon e Marylin Monroe?

Chissà…certo è che pare, aldilà del messaggio che si vuole fornire e dell’oggetto in particolare dello spot, che si cavalchi molto bene l’onda dei ricordi, soprattutto nell’ambito delle automobili. Anche se non si prendono ad esempio pubblicità evocative tipo quella ‘Cinema Paradiso’ della casa produttrice italiana, (http://www.youtube.com/watch?v=nUJK-TSFOxM ) il passato è onnipresente.

Anche nelle colonne sonore. Soprattutto nelle colonne sonore. E la sorpresa è che spesso non sono ‘antiche’ come pensiamo, anzi…

Ad esempio nello spot di un autoveicolo tedesco, il cui nome richiama i ghiacci in cui l’azione si svolge. Ma sentite un po’ la musica di base… mettereste la mano sul fuoco che sia un pezzo di Frank Sinatra, vero?
E invece no! E’ un pezzo di Hal David e John Cacavas  ‘Time and time again’, brano compreso nell'album “Singers & swingers” del 2003. 


Ci sono ovviamente i classici ripescati dal passato, come quello usato in uno spot del 2010 della stessa casa produttrice precedente, ma per un modello diverso:
La colonna sonora di base è di Fred Penner  "The cat came back", un brano datato 1893, in origine di Harry Miller. Oltre al curioso spot in cui una goccia di inchiostro crea quel capolavoro di murales, elegantissimo,che diventa paesaggio di sfondo in composizione, è propro la musica di base ad attirare l'attenzione, e questa richiama a gran voce gli anni ’60…


Infine la pubblicità di un’auto coreana che ha come colonna sonora la canzone ‘Choice Notes’ di Alex Winston. (http://www.youtube.com/watch?v=7h2AYWb72qo&feature=related )
E’ un singolo recente…ma a chi non sembra molto The Supremes di Diana Ross?

Scovatene altre…è partita la caccia! La nostalgia vi aspetta…

*La Papera*

domenica 13 febbraio 2011

I ragazzi che si amano...

“I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore”


Sulle note di “Road To Gold” di Darren Loveday e Stephen Loveday e con le parole della splendida poesia di Jacques Prévert “I ragazzi che si amano” è stata realizzata, in occasione di S. Valentino 2011, l’ultimo spot di una nota marca di cioccolatini di Perugia. Quale? Provate ad indovinare!

Ecco il link:

In uno splendido mix di musica e parole, questa pubblicità ribadisce l'aspetto totalizzante dell'amore. La forza dell'amore permette infatti, ai protagonisti di isolarsi dal mondo.
Nella prima inquadratura i due giovani si baciano sulle rive del mare, sotto una pioggia incessante, poi, al termine di una panoramica si ritrovano sulla terraferma (non piove più) sotto un’insegna di un hotel in città. A questo punto, lui le regala un cioccolatino che lei mangia.
I passanti, anche se non fisicamente visibili, sono comunque presenti grazie al linguaggio delle inquadrature. La macchina da presa visualizza l’interno di una macchina ferma lì vicino e mostra il punto di vista del passante, dell’uomo comune che li guarda e al contempo prova invidia per quel sentimento così forte e totalizzante.
Le inquadrature definiscono “un campo” ed “un controcampo”, quindi visualizzano in dissolvenza i piedi dei due fidanzati bagnati dalle onde del mare sul bagnasciuga. L’ultima inquadratura mostra, in primo piano, i ragazzi che si baciano sullo sfondo di un tramonto sul mare.
Lo spot ha un andamento ciclico. La prima inquadratura tratteggia una panoramica da sinistra verso destra, così come l’ultima, dove la macchina da presa “stringe” sui due amanti.
L’antitesi ripetuta sia dalle immagini che dalle parole, si basa sulla contrapposizione fra i “i ragazzi che si amano” ed “i passanti”.

Per i più curiosi ecco la versione originale in francese:

Les enfants qui s'aiment

Les enfants qui s'aiment s'embrassent debout
Contre les portes de la nuit
Et les passants qui passent les désignent du doigt
Mais les enfants qui s'aiment
Ne sont là pour personne
Et c'est seulement leur ombre
Qui tremble dans la nuit
Excitant la rage des passants
Leur rage leur mépris leurs rires et leur envie
Les enfants qui s'aiment ne sont là pour personne
Ils sont ailleurs bien plus loin que la nuit
Bien plus haut que le jour
Dans l'éblouissante clarté de leur premier amour

Secondo me questa pubblicità colpisce il pubblico emozionandolo, suonando le corde dell’anima di ciascuno di noi…E voi cosa ne pensate?

Ah, dimenticavo…♥ Buon S. Valentino a tutti!

@La Giraffa@


sabato 5 febbraio 2011

Lontano, lontano, c'è una luce che ti pensa



Lontano lontano, c’è una piccola ragazza
pregava che qualcosa le accadesse
ogni giorno lei scrive parole e parole
solo per esternare i pensieri che le fluttuano dentro
e lei è forte quando sogna, perchè essi
la prendono, la coprono, sono in ogni dove
la realtà sembra lontana ora, ma non andare
Come puoi startene fuori?
c’è una bella confusione dentro
Come puoi startene fuori?
c’è una bella confusione dentro
Lontano lontano, c’è una piccola ragazza
pregava che qualcosa di buono le accadesse
di tanto in tanto si mostrano colori e forme
abbagliandola agli occhi, solleticando le sue mani
essi hanno dato (inventato) a lei un nuovo mondo con
cieli (pitturati) ad olio e fiumi (pitturati) con gli acquerelli
ma non andartene già ora
perfavore, non andare
Come puoi startene fuori?
c’è una bella confusione dentro
Come puoi startene fuori?
c’è una bella confusione dentro
prendi un profondo respiro e tuffati
c’è una bella confusione dentro
Come puoi startene fuori?
c’è una bella confusione
bella confusione dentro
Oh bella, bella
Lontano lontano, c’è una piccola ragazza
pregava che qualcosa le accadesse
ogni notte ascolta una bella e strana musica
è in ogni dove, non c’è posto in cui nascondersi
ma se svanisce, lei implora
“oh signore, non portarlo lontano da me, non prenderlo da te”
Suppongo di doverlo dare alla luce
darlo alla luce
suppongo, suppongo, suppongo di doverlo dare alla luce
suppongo di doverlo fare, darlo alla luce
c’è una bella confusione dentro ed è ovunque cosi
Perciò scuotiti nel profondo ora
più in profondità che hai mai osato spingerti
più in profondità che hai mai osato spingerti
c’è una bella confusione dentro
bella confusione dentro


Sembra una poesia, in realtà lo è quasi: è ‘Far far’, ‘Lontano, lontano’ di Yael Naim, un’artista francese di origini israeliane. Parla di una ragazza, e della sua ‘luce’.
Quale migliore colonna sonora per lo spot di una compagnia di elettricità? 

Riassumo brevemente (si fa per dire) lo spot andato in onda nel 2009: una ragazzina si sveglia nella sua stanza e accende la lampada sul comodino, un bambino con la maglia 10 della nazionale italiana coglie il suo ‘richiamo’ e lo trasmette a sua volta, accendendo la luce, e così via . . . fino a raggiungere una figura, che si trova forse in Repubblica Slovacca, come si intuisce dalla parola Reštaurácia, ristorante in slovacco, sulla sua tavola e sull’ insegna di un edificio-capanna. Da qui il segnale luminoso ‘rimbalza’ fra un faro e una nave, fino a una lanterna di una donna, a una casa fra i ghiacci, a una highway americana, ad un uomo in una roulotte fra pale eoliche, che si intuisce essere il padre della bambina iniziale dalla stessa foto che ritrae entrambi e che ambedue possiedono. Il ‘Buonanotte anche a te’  e uno slogan chiudono questo poetico spot: un’ energia che cresce non si ferma mai.

Ovviamente andiamo ben oltre la banale conclusione: ma lo sanno che nel XXI secolo esistono telefono o internet? Lo sanno benissimo. Anzi. E’ proprio per questo che si evidenzia l’importanza vitale dell’energia (con cui alimentiamo telefono e internet, ma anche il riscaldamento, indispensabile in certi 'paesaggi innevati' visti nella reclame), non solo di origine petrolifera, la nave, ma anche alternativa, le pale eoliche. Quella che si mette in luce (manco a dirlo) è proprio ‘ l’energia in evoluzione ’, in crescita, come la bambina e il pensiero verso il suo papà, che non si può fermare solo perché c’è un oceano di mezzo. Il legame indissolubile presente è evidente e grazie all’energia anche un pensiero può volare alla velocità della luce.

L’atmosfera è intimistica, si svolge di notte al ritmo di una nenia, o meglio una ninna nanna, i protagonisti principali (quelli di cui cogliamo il volto) sono rappresentativi di noi stessi: una ragazzina e un bimbo in pigiama. Una donna che sogna sul ciglio della sua porta con i capelli al vento o nel calore di una casa e un uomo, il papà, che guarda amorevolmente la foto della figlia. Tutti i personaggi sono solitari, l’unica cosa che li mette in comunicazione con il resto del mondo è la luce, l’energia, l’empatia con l’universo.

Ringrazio tantissimo Latte di Luna ( http://lattedilunapermammeebambini.blogspot.com/ ) per avermi segnalato una così bella pubblicità e rinnovo l’invito a tutti ad esprimere le proprie preferenze sugli spot.

 *La Papera*

martedì 1 febbraio 2011

E se il protagonista dello spot fossi tu?


Se ti sentissi una ‘Francesca che ha voglia di chiamare Paolo ma aspetta che sia lui a farlo o un Paolo che muore dalla voglia di sentire Francesca ma aspetta che sia lei a farlo’, oppure un ‘Michele, Karin, Marco e Giulia, che hanno festeggiato il compleanno di Marco in una fontana’ o un ‘Edoardo ed il suo gruppo, che dopo mille no, hanno incontrato Roberto che ha detto si’ oppure una ‘Cristina, che è partita per l’Erasmus’ e un ‘Diego, Ale, Dario o Chiara che non vedono l’ora che torni’ o anche ‘loro due, anzi loro tre, Antonio, Elena e il piccolo Giulio o…forse la piccola Giulia’...

Ci sono alcuni spot che hanno per protagonisti proprio i destinatari dei messaggi pubblicitari…
Si tratta di alcune pubblicità, realizzate da una nota compagnia di telefonia, che stanno imperversando da un po’ di tempo in tv.

Dopo aver temporaneamente abbandonato i suoi  testimonial famosi, che fino ad ora caratterizzavano quel tipo di pubblicità, gli ideatori dello spot hanno deciso di  realizzare una reclame con scene di vita quotidiana rivolgendosi direttamente ai suoi consumatori.

Nel primo spot, trasmesso la scorsa estate (agosto 2010),  i creativi mostravano alcune situazioni di tutti i giorni in cui il prodotto reclamizzato veniva utilizzato, ringraziando, volta per volta,  i suoi utenti.
Se siete curiosi ecco la pubblicità:
Il ritornello ripete: “grazie a…” ed elenca varie situazioni di vita quotidiana.
Il significato della pubblicità è sintetizzato nel messaggio conclusivo che appare al termine dello spot: “chiarezza, trasparenza, semplicità. Il nostro modo per dirvi grazie”.
La colonna sonora  dello spot è “Hey, Soul Sister” di una  band californiana, i Train.

L’altro spot trasmesso in questi giorni invece, riprendendo le medesime situazioni della prima pubblicità (usa spesso le stesse immagini cambiando la storia e il significato: lì ‘Carlo’ che parla ancora con ‘Giulia’ anche se lei l’ha lasciato, qui diventa ‘Marco’ che festeggia il compleanno con i suoi amici tra cui ‘Giulia’; ‘la prima azienda che ha creduto in noi’ scopriamo gestita da ‘Roberto’ nella seconda pubblicità, ‘quelli che navigano giorno e notte’ sono nello spot 2011 ragazzi che si tengono in contatto perché una di loro sta facendo un erasmus) ne rappresenta l’evoluzione  ed offre maggiori dettagli sulla vita dei suoi clienti. Infatti, le situazioni che a livello generale venivano presentate nel primo spot, ora sono chiarite e spiegate con ulteriori dettagli. Ma per non farvi perdere il gusto di assaporare questo spot vi posto il link:

La colonna Sonora è di Mads Langer ''You're Not Alone'' (più indovinata della precedente, il telefono propone la soluzione a ‘la distanza che rende la vita un po’ difficile, due menti che una volta erano vicine,adesso ci sono così tanti chilometri a separarci (…) apri la tua mente, non sei solo << It is the distance that makes life a little hard /Two minds that once were close/ now so many miles apart (…)Open your mind/You're not alone>>), e lo spot è stato girato a Bologna, si riconosce infatti piazza Santo Stefano.

Sul finire si passa dal “grazie ai 22.786.975… clienti che ci hanno scelto” del primo spot alla scritta “ 23.031.487…” con i nomi (Antonio, Giulia ecc) e uno slogan conclusivo: “chiarezza, trasparenza, semplicità. Il nostro modo per esservi vicini”.
La pubblicità esalta la strategia di personalizzazione verso l’utente. Ciò è rivelato dalla frase “per noi Francesca, Paolo, Michele e tutti gli altri che ci hanno scelto non sono solo clienti”.

Secondo noi gli ideatori di questa campagna pubblicitaria hanno colpito nel segno, realizzando degli spot che si differenziano dagli altri e che sono destinati ad essere ricordati. E voi cosa ne pensate?

@La Giraffa@ e *La Papera*