venerdì 31 dicembre 2010

BUON ANNO NUOVO . . . da 'lagiraffaelapapera'


A voi tutti auguro per il 2011:

un amico sincero. Un abbraccio per ogni dispiacere. Un sorriso per ogni lacrima. Il sollievo ad ogni dolore. Un sogno per ogni delusione e momenti di consolazione. Di sapere combattere con dignità. Di non arrendervi alla prima avversità. Di trovare nel buio della vita una luce accesa. Di saper ascoltare oltre al “sentire” Di saper guardare oltre al “vedere” Di trovare nella disperazione la forza di continuare. Stringendo i denti voltando pagina, il coraggio di volare. Vi auguro di saper cogliere le piccole cose di saperle vivere
 di farlo intensamente.

(da una poesia di S.Stremiz)

Grazie per essere sempre con me . . . buon 2011!!!!

martedì 28 dicembre 2010

Anche quest' anno è gia Natale . . . torniamo bambini!

In tema natalizio…ecco il nuovo spot di una nota catena di supermercati. La pubblicità si svolge in modo lineare: tutti, la signora con il cane (anzi proprio il san bernardo per primo), dei bambini, un uomo ed una donna in auto, un poliziotto, vengono attirati dalla luce che emana un negozio. I bimbi, con il naso schiacciato sul vetro ammirano la ‘gioia’ che tripudia all’interno, dove sta ‘nevicando’. Una coppietta esce dal negozio, sorride ai bambini, la mamma sorride, i bambini sorridono. Di sottofondo c’è la canzone un po’ modificata di Andrea Mingardi ‘Anche quest’ anno è gia Natale’, e i sempre presenti campanellini natalizi:

Anche quest’anno è già Natale
<<potremo esser meno soli>>
Scegliere il bene e non il male
vivere insieme
se no che Natale
se no che Natale è.

(la parte <<…>> non è presente nel testo originale)


A parte il chiaro messaggio pubblicitario, qual è la molla che spinge a guardare questo spot? Cosa ci attira? Credo innanzitutto la felicità e la sorpresa che si dipinge sui volti delle persone e che traspare dai loro atteggiamenti (dentro il negozio si avvia un ‘singing in the rain’ in piena regola, eccettuato il fatto che non si tratta di pioggia, con tanto di ombrelli aperti e sacchetti della spesa al seguito), la neve che scende, candidi fiocchi che si posano a terra, i bambini contenti, il proprio cane, la mano della mamma, le galosce rosse. . . l’invito è chiaro, no?


Natale è un po’ tornare piccoli, uscire, almeno mentalmente dal proprio lavoro (il poliziotto), fermarsi un attimo (la signora con il cane e l’uomo in auto), e rivedere il mondo con gli occhi di un bambino che appoggia i guantini ed il naso vicino ad una finestra. . . .

*La Papera*

martedì 21 dicembre 2010

Un buon Natale al Sol brillante!



In linea con il blog, i miei auguri sono un po’ ‘pubblicitari’:

A Natale puoi
fare quello che non puoi fare mai:
riprendere a giocare,
riprendere a sognare,
riprendere quel tempo
che rincorrevi tanto.

È Natale e a Natale si può fare di più,
è Natale e a Natale si può amare di più,
è Natale e a Natale si può fare di più
per noi:
a Natale puoi.

A Natale puoi
dire ciò che non riesci a dire mai:
che bello è stare insieme,
che sembra di volare,
che voglia di gridare
quanto ti voglio bene.

È Natale e a Natale si può fare di più,
è Natale e a Natale si può amare di più,
è Natale e a Natale si può fare di più
per noi:
a Natale puoi.
È Natale e a Natale si può amare di più,
è Natale e a Natale si può fare di più
per noi:
a Natale puoi.

Luce blu,
c’è qualcosa dentro l’anima che brilla di più:
è la voglia che hai d’amore,
che non c’è solo a Natale,
che ogni giorno crescerà,
se lo vuoi.

A Natale puoi.
È Natale e a Natale si può fare di più,
è Natale e a Natale si può amare di più,
è Natale e a Natale si può fare di più,
è Natale e da Natale puoi fidarti di più.

A Natale puoi
puoi fidarti di più.

A Natale puoi!


Per finire, un regalo per alcuni di voi, come tradizione comanda:

Zia Mame de ‘La favola della botte’ mi ha dedicato il premio "Sol Brillante". La ringrazio tantissimo!!! E poiché i regali si passano e ricambiano, ecco a voi:


Queste sono le indicazioni quando si riceve il premio:

1) Ringraziare coloro che ci hanno premiato
2) Scrivere un post per il premio 
3) Passarlo a 12 blog che riteniamo meritevoli 
4) Inserire il collegamento di ciascuno dei blog che abbiamo scelto 
5) Dirlo ai premiati 

* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *

Ecco i amici blog a qualli dedico io questo premio :

1.A Mirta di : Luce nel cuore
2.A x la Rotella x di: la Rotella
3.A Potolina di: Il Mondo di Potolina
5.A Marianna di: * Liberta' di parola*
7.A Cιиzιєттα di:   cιиzιєттα ѕтyℓє

Perché sono stati i primi a credere in me e a seguirmi.

8. A Turista di mestiere di: Turista di mestiere
9. A Lory di: cuori e stoffe
10. A Charlie Citrine di: Ho visto un libro...
11.A ICamaleonte di: ICamaleonte sa Leggere

Perché spero mi seguiranno presto.

Ma soprattutto a:

12. Zia Mame di: La favola della botte


Perché è stata cosi gentile da dedicare a me il premio!!!

Buon Natale a tutti!!!!!!

mercoledì 15 dicembre 2010

Se suonare è guidare



Volete ‘suonare’ la vostra auto?
A guardare dagli spot sembra possibile…è solo una metafora? Chissà…?


La prima pubblicità meccanico-musicale è recentissima (del 2010). Inizia con il compositore Giovanni Allevi che suona la sua melodia ‘Secret Love’ al pianoforte. Immediatamente, dalle dita del pianista, l’obiettivo si sposta sugli ingranaggi dello strumento, al suo ‘motore’ e per analogia si passa al motore dell’automobile, dai tasti ai pistoni, fino all’auto vera e propria. Si ritorna al pianista con un’altra visione comune: le foglie autunnali che volano. La musica si interrompe. L’auto si ferma. Sosta dinanzi ad un semaforo rosso perché sta passando un cervo (ma i cervi chiamano l’attraversamento pedonale col semaforo come gli umani?). Il cervo passa anche davanti al pianoforte, guarda il pianista e prosegue. La musica riparte. Allevi schiaccia il pedale destro (quello "alzasmorzi" nel piano: ossia quello che ‘libera’ tutti gli smorzi della meccanica i quali si alzano dalle corde, che in questo modo possono continuare a vibrare liberamente) mentre l’autista preme l’acceleratore. L’auto riparte. Il guidatore sistema il navigatore e ingrana la marcia ‘suonando il suo strumento’.


Nella seconda pubblicità si suona l’auto per davvero!
Craig Richey, celebre musicista Hollywoodiano, ha composto nel 2008 una melodia ‘Ode to a Ford’, come canzone dello spot in questione. La novità, però, non è la canzone in sé, ma il ‘come’ è stata eseguita. Un’ orchestra vestita in grigio con apparenti strumenti musicali normali è posta in un ambiente nero/cenere con, sullo sfondo, pezzi di compensato da imballaggio aperti e smontati (almeno così sembra). Ed è proprio lì la chiave dello spot: tutti gli strumenti musicali sono stati ricavati da un’automobile nuova di zecca, appena uscita dalla catena di montaggio, scomposta. Nel video, oltre alla pubblicità, è mostrato anche il dietro le quinte, molto interessante, il quale dimostra che al massimo vi può essere stata una mistificazione di suono, ma non di contenuto: gli strumenti sono stati effettivamente realizzati da un veicolo con un lungo lavoro di assemblaggio. E' così che una marmitta, uno sportello, una leva del cambio, un cerchione, una scocca... sono diventati un'arpa, un basso, un flauto, un ‘gong’ davvero originali. Il suono è un po’ metallico ma affascinante . . .


E voi? 'Suonereste' mai la vostra macchina?

*La Papera*


venerdì 10 dicembre 2010

Quante cose al mondo puoi fare?

“Quante cose al mondo puoi fare?
Costruire? Inventare?
Ma trova un minuto per me!”

Cosa vi fa ricordare questo ritornello?
Esistono poche pubblicità che rimangono immutate da decenni, casi rarissimi, quasi unici.
Oggi ne ricorderò due, entrambe legate al mondo delle bevande.

La prima ha un sapore estivo. Riguarda la celebre cedrata del ‘per voi e per gli amici’, uno spot che si ripete identico dagli anni ‘80.  O meglio quasi identico:  nel 1986 la voce della ‘colonna sonora’ era di Mina, storico testimonial della bevanda dai tempi di Carosello. Il jingle fu composto dal figlio Massimiliano Pani e cantato dalla stessa Mina solo fino al 1987, quando il testo recitava così: “Quante cose al mondo puoi fare? Inventare? Ma trova un minuto per me!” e la musica scorreva più lenta.

L’anno successivo alla messa in onda, probabilmente per un risentimento della casa produttrice verso la ‘tigre di Cremona’, che aveva prestato la voce anche ad uno spot di whisky ( http://www.youtube.com/watch?v=sIhXJONw1gA ), si decise di cambiare la cantante dello spot. Nuovo arrangiamento per la musica, resa più veloce e ‘frizzante’, nuovo colore principale della pubblicità: non più arancio-verde ma giallo-verde e nuova parola all’interno del testo ‘Costruire?’. Uno zoom sulle bollicine e via...formula vincente non si cambia, dal 1987 ad oggi, questa è una delle pubblicità più longeve della tv italiana. ( http://www.youtube.com/watch?v=3l4dZIa8N0k )


Un’altra pubblicità di bibite che resiste al tempo dagli anni '90, anche se con variazioni sul tema, è quella di un noto amaro dal 'sapore vero'.
Dai toni più invernali, questa narra le varie vicende di un gruppo di amici, in stile Indiana Jones, che portano a termine ‘grandi’ imprese (salvare dei cavalli, ricostruire un vecchio biplano...).

Qui ne posterò due:

-    una è in ambito costiero e la missione è quella di salvare un vaso antico. Il ‘salvatore’ giunge su un idrovolante rosso, e, finita bene l’avventura, tutti i compagni si ritrovano per festeggiare a ‘tarallucci e vino’. http://www.youtube.com/watch?v=aVinOrHwUdk&feature=related

-         l’altra è girata nel deserto ed il compito del pilota è quello di portare un pezzo di riserva ai ‘ragazzi’ rimasti in panne in mezzo alla sabbia. L’happy end è lo stesso di prima. (Qui c’è anche la chicca della bottiglia che si paracaduta da sola!) http://www.youtube.com/watch?v=IQ9c5eE4mfU&feature=related


Il messaggio è però il medesimo in tutte le pubblicità: ogni momento di svago è una buona occasione per bere qualcosa con gli amici. Chissà perché questi spot sono resistiti così a lungo!

*La Papera*

mercoledì 8 dicembre 2010

Un arcobaleno di tè? 'Yes, please!'

Ricordate il tè nella latta?
Fa molto sapore ‘nonna’, eppure lo hanno venduto così fino agli anni ’80 e ’90.

Riguardavo una vecchia pubblicità della Twinings, girata nel 1986 di atmosfera molto ‘british’ con dei distinti signori, londinesi al 100% nel nostro immaginario, a 'lezione di tè'. Il professore illustra l’esatta preparazione di un buon the britannico e propone una grande novità, il tè da viaggio, in ‘pratiche bustine’. La pubblicità si chiude con il marchio di fabbrica e i prodotti proposti, ricordando al   consumatore che il tè ‘fa scuola dal 1706’. Il tutto in assoluto silenzio.(http://www.youtube.com/watch?v=m6jnZEXG8Ec&feature=related )

La musica torna in un altro spot coevo, (http://www.youtube.com/watch?v=WRZSe43fATk&feature=related ) dove, anzi, tutto diventa canzone, di un docente e dei suoi allievi. Qui, in un’atmosfera ‘college’, i bambini e il loro insegnante esprimono in musica le caratteristiche del tè. In entrambi gli spot, però, ho notato che, nonostante la volontà di ‘inglesizzare’ il vero tè, ci si mantiene nell’ambito della pubblicità nostrana: anche la parola ‘twinings’ viene pronunciata italianizzandola in ‘tuinings’, addirittura nello slogan.
Nello spot odierno, forse complice la maggiore conoscenza dell’inglese, il marchio viene correttamente pronunciato come ‘tuainings’.

Il nuovo spot, girato a Milano, è ambientato in tutt’altro set rispetto all’antenato dell’ ’86, qui ci troviamo in un ambiente ‘in’, forse di lavoro, probabilmente collocato in un alto piano di un grattacielo. Una donna, la segretaria o la padrona di casa, porta un vassoio con le tazze e la tisaniera agli amici/colleghi ospiti. Nonostante versi il contenuto bollente  e aggiunga zucchero e una fetta di limone, sembra che tutto sia solo ‘acqua calda’. La mancanza di sapore del liquido nella tazza è sottolineata dall’assenza di colore nello spot, fin qui in tonalità di grigi. A questo punto la finestra si spalanca, tutto si riempie di colore, un arcobaleno costituito da bustine di the di diverso aroma, ‘cade’ sulla città, come manna dal cielo, portando dappertutto allegria. Le persone scoprono il gusto del vero tè. ( http://www.youtube.com/watch?v=m2n-c-x_tiA )

Trent’anni in una bustina da tè, verrebbe da dire...anche se il concetto espresso dalle tre pubblicità italiane non è troppo diverso: il vero tè è quello inglese.

E gli inglesi? Come fanno pubblicità al loro stesso the? Soprattutto nella patria della ‘pausa delle cinque’, dove c’è più concorrenza e dove non serve insegnare ‘come si fa il vero the’?
Allora la reclame diventa più gustosa: ne ho preso ad esempio una degli anni ’90, un' epoca di mezzo rispetto a quelle italiane.
Un uomo, in attesa di un treno alla stazione, invita una donna a bere ( la ragazza è ben distante da lui e possono intendersi solo a gesti ) prima un drink, ‘shakerato’ , come si può capire, ma lei rifiuta, poi fa segno di bere da una tazzina, inequivocabile è ‘ il mignolo in sù’ di una ‘cup of the’, una tazza di tè, e la donna accetta. Si passa ad un interno, lui e lei sembrano essere in un romantico tête-à-tête, ma davanti ai protagonisti ci sono tutti i presenti alla scena della richiesta (operai, viaggiatori) che hanno accettato l’invito... ‘Yes, please!’ 

Beh, che dire . . . il tè all’inglese è il migliore, no?

*La Papera*


domenica 5 dicembre 2010

Alice nel paese…dei cioccolatini?

Tra le tante pubblicità a tema natalizio di questo periodo, c’è ne una, non proprio di Natale, che mi ha colpito in particolare. E’quella di un nota marca di cioccolatini, in programmazione in questo periodo in tv (da ottobre), che si fa notare immediatamente per l’atmosfera fiabesca e notturna e la colonna sonora da brividi.

Lo spot, raccontato come una favola o come un sogno di 30 secondi, inizia con ‘la bella spaesata’ che cammina in un bosco nebbioso di notte, sembra disorientata e confusa (si tocca i capelli) ma non impaurita.

Osserva di sfuggita un cavallo nero che corre, legato simbolicamente al mondo tenebroso ed oscuro (nell’interpretazione onirica connesso a contenuti repressi ed istintuali), significato che viene rimarcato dalla successiva immagine del lupo che ulula, in genere espressione di forza e crudeltà, per la sua ostentata aggressività verso l’uomo e le sue cose; anch’esso, come il cavallo, comunque, rappresenta l’essenza d’ogni animale che coincide con il naturale istinto di sfamare sé e la sua prole. La ragazza si appoggia con la mano ad un albero, che incarna la natura buona, l’aspetto materno, intravede la sagoma nera di un castello, costellato di punte (le torri), minacciose. Nel frattempo nella colonna sonora comincia la parte cantata.
A questo punto la donna si accorge di avere in mano in cioccolatino, che fa ‘sorgere’ come la luna piena (la ricchezza, la gioia) che spunta da dietro una nuvola, un attimo dopo lo mangia e tutto intorno rischiara. Il cioccolatino appare nella stessa mano che ha toccato l’albero, è dunque un ‘regalo’ della natura. Il castello si illumina e apre il ponte levatoio accogliendo la ragazza, il cui volto si irradia di riflesso (fino a questo momento era seminascosto dalle ombre); i piedi procedono in un sottobosco, ora rigoglioso, dove sbocciano i fiori, o meglio il ‘fiore’ per eccellenza, il giglio, simbolo della purezza, innocenza e verginità, ma anche della regalità. Ed è proprio come una regina che la protagonista viene accolta nella luce, non prima però, di aver accarezzato il lupo, ‘ la fiera ammansita e addomesticata ’. Vengono, quindi, contenuti gli istinti e le paure, soggiogati dalla ragione (la luce) e dall’amore (la carezza). A questo punto si svela  il nome del cioccolatino, e lo slogan: il mondo del fondente si apre alla dolcezza. Secondo me, la pubblicità ha reso benissimo l’idea, anche piuttosto astratta, che voleva trasmettere.

Ho indagato un po’ sullo spot e ho saputo che la musica di sottofondo è quella di ‘Alice’s Theme’ composta da Danny Elfman, tratta dal film "Alice nel paese delle meraviglie" di Tim Burton. Infatti nella parte cantata corale nello spot si sente ‘‘Oh, Alice, dear where have you been? So near, so far or in between? What have you heard what have you seen?’’ cioè : << Oh, Alice, cara, dove sei stata?Così vicino, così lontano o nel mezzo? Cosa hai sentito, cosa hai visto? >> Sembra un invito a farsi dire cosa si è provato mangiando il cioccolatino, vero?

Le atmosfere ‘dark’ richiamano il film di Tim Burton stesso. In particolare c’è una scena, verso il 30’ del film, quando l’Alice cresciutella, dopo l’incontro con lo stragatto, esprime le sue perplessità e crede di trovarsi in un sogno, avanza come la ragazza del nostro spot, in un bosco incantato, color blu-nero, ombra-nebbia, mentre su in cielo risplende una falce di luna, che sembra diventare il sorriso della faccia del gatto ( faccia = luna piena) mentre Alice scorge da lontano un vecchio mulino rotto, illuminato dietro le finestre. Vi ricorda qualcosa?
Ma anche il video di Avril Lavigne, che ha scritto la canzone ‘Alice’ (dalla colonna sonora di Alice in Wonderland), fa venire in mente le stesse atmosfere, vero? (http://www.youtube.com/watch?v=xa2mJSZ0-mE )


Il castello usato per lo spot si trova invece a circa a 200 Km da Praga, in Repubblica Ceca, dove è stato girato il corto. E’ Castello di Bouzov, quello usato per il set di Fantaghirò, piuttosto adatto, mi pare.


Se non ricordate dello spot o volete rivederlo: ecco lo youtube-link:



*La Papera*



venerdì 3 dicembre 2010

Che storia ... questi bumper!


Sapete cos’è un ‘bumper pubblicitario’? Alzi la mano chi sa rispondere…
Eppure ne vediamo un bel po’ al giorno, anche se distrattamente, anche se inconsapevolmente.
Ma partiamo dal significato: il ‘bumper pubblicitario’ è un veloce annuncio che precede e preavvisa dell’inizio di una sequenza di spot pubblicitari, sia in tv sia in radio, oppure la chiude o intervalla gli spot stessi.
La Rai li usa dal 1977, dopo la chiusura di Carosello. Se siete nostalgici e volete una bella rassegna, vi consiglio questo video you-tube: http://www.youtube.com/watch?v=Us5zoMZe-Jw , anche se ne manca qualcuno dei più recenti (tipo le annunciatrici che puntano il dito sullo schermo…).

Ma arriviamo ad oggi: ve ne siete accorti che la Rai li ha cambiati da qualche giorno?
Conservano i colori base: azzurro/blu per RaiUno, rosso per RaiDue e verde per RaiTre, ma è cambiata la musichetta di sottofondo, e ovviamente la rappresentazione.

In particolare:

    -  RaiUno: sullo sfondo cielo super-azzurro con nuvolette si staglia un cubo rotante di cristallo con dentro la scritta ‘pubblicità’, per il bumper di ritorno, invece, il cubetto si ricompone-scompone fino a formare la scritta Rai1. (Cielo e tranquillità e . . . trasparenza?)

         -     RaiDue: sfondo rosso/arancio brillante con pois rossi, su c’è un quadrato (forse tipo dado che si stabilizza dopo esser caduto) luccicante anch’esso, con la scritta pubblicità. Il bumper di fine pubblicità, su uno sfondo similare al precedente, mostra un gigante ‘2’ che si manifesta pian piano ruotando e incastrandosi nel logo di Rai2. ( Il bumper Rai2 mi ricorda molto atmosfere anni ‘80).

-         RaiTre: (secondo me il più simpatico, anche se il meno elegante) ruotano e si muovono una serie di 3, scritti con caratteri e colori diversi (il verde predomina comunque), che riempiono lo schermo e ricordano i giochi di cubi di un bambino, citato peraltro in un’immagine nello stesso bumper, o giochi per grandi, i ‘3’ nelle carte francesi; finché non diventa tutto lo schermo verde con al centro un quadrato bianco con su scritto ‘pubblicità’.
Il bumper al ritorno dallo stacco pubblicitario, rimarca ancor più il richiamo ai diversi contesti (perlopiù del mondo dell’infanzia) in cui possiamo trovare il numero ‘3’: su una maglietta di un piccolo fotografo su di un’auto, in una candelina di un baby-compleanno, sul cubetto-giocattolo del bambino di prima; nello sport, sulla partenza di un nuotatore, sulla maglia di un giocatore della nazionale; ma anche in autostrada su un tabellone, sopra un numero civico o su di un orologio, fino alla rotazione e sparizione dei cubi che mostrando una faccia verde ricostituiscono lo sfondo su cui si legge Rai3.

Se volete darci un’occhiata, perché i nuovi bumper vi sono sfuggiti o avete voglia di rivederli, eccoli qui:


Quale tra questi vi piace di più oppure quale vi piace di più del passato?


*La Papera*